L’AMICIZIA E’…

caironeL’amicizia è un sentimento meraviglioso; quel sentimento che, assieme all’amore, combatte tutto.
Di un amico si ha sempre bisogno: e’ la medicina che tira su il morale quando alle volte si è tristi; è colui con il quale possiamo sempre e comunque essere noi stessi, senza finzioni, senza maschere; è lui che conosce tutti i nostri pregi, ma anche i nostri difetti e, nonostante ciò, non ci chiede di cambiare; é una persona alla quale sentiamo di poter confidare i nostri pensieri, i segreti più intimi, senza timore di essere giudicati e sicuri di poter riservare in lui la massima fiducia.
E’ proprio l’amicizia che ci da l’occasione di incontrare persone nel nostro cammino di cui possiamo fidarci, consapevoli del fatto che ogni loro gesto, ogni loro parola, è data dalla semplice gioia di condividere la loro vita con noi.
L’amicizia è un legame profondo e confidenziale capace di unire più persone.
Delle volte, quando un amico da un consiglio, positivo o negativo che sia, potremmo rimanerci male, ma infondo dovremmo pensare che lo fa per il nostro bene, per andare avanti sempre meglio e magari, se negativo, per aiutarci a non fare più gli stessi errori.
Prendendo spunto da “Lettere ad Attico” di Cicerone egli scrive: “E tu che tanto spesso con le tue parole e col tuo consiglio hai portato sollievo alle preoccupazioni ed alle inquietudine dell’animo mio, tu che nella vita politica mi sei sempre compagno, in ogni vicenda di quella privata confidente e partecipe di ogni mia parola o piano, dove mai sei tu? (…)”
All’interno di questa lettera è racchiuso il concetto di amicizia, una vera e propria richiesta di aiuto per la ricerca dell’amico, l’unico capace di risollevargli il morale in un momento di tristezza.
Emblematico è il dipinto “I capolavori” di Raffaello, N. Baldini sposta l’attenzione sul rapporto di “fratellanza” al quale l’amicizia può portare, affermando che: “E’ notevole l’effetto di immediatezza con cui l’artista coinvolge lo spettatore nel suo personale dialogo con l’amico che Raffaello sembra rassicurare con la sua serafica espressione del volto e con la mano appoggiata sulla sua spalla”.
Uno stralcio del romanzo “L’amico ritrovato” di Fred Uhlmann dice: “non ricordo esattamente quando decisi che Konradin avrebbe dovuto diventare mio amico, ma non ebbi dubbi sul fatto che, prima o poi, lo sarebbe diventato. Fino al giorno del suo arrivo io non avevo avuto amici. Nella mia classe non c’era nessuno che potesse rispondere all’idea romantica che avevo dell’amicizia, nessuno che ammirassi davvero o che fosse in grado di comprendere il mio bisogno di fiducia, di lealtà e di abnegazione, nessuno per cui avrei dato volentieri la vita”.
Il verso di questo romanzo ci fa capire che egli narra la storia di uno dei suoi più grandi amici, colui che, secondo lui, sarebbe diventato una sorta di “amico perfetto”, non avendone egli purtroppo mai avuti.
Volendo fare, oggi, un accenno al concetto di “amicizia” al tempo di Facebook, la domanda che tutti ci dovremmo porre è questa: se abbiamo, per esempio, 758 “amici”, in che senso li abbiamo?
In questi tempi i social networking dicono che: “l’amicizia si sta evolvendo, da relazione a sensazione. Da qualcosa che le persone condividono a qualcosa che ognuno di noi abbraccia per conto suo; nell’isolamento delle nostre caverne elettroniche, armeggiando con i tanti piccoli pezzi di connessione come una bambina solitaria gioca con le bambole”. Con le superiori definizioni si sottolinea il nuovo concetto di amicizia non più, a differenza del passato, condivisione di sentimenti, ma condivisione di semplici connessioni, prive di ogni tipo di emozione: ciò che prevale è un forte senso di solitudine poichè ognuno è semplicemente all’interno delle proprie case davanti al proprio PC. Da rapporto di “relazione” è diventato semplicemente un rapporto di “sensazione”.
E’ proprio vero quanto riferisce un autore anonimo: ” Un vero amico è uno scrigno chiuso a chiave: non sai dire cosa è nascosto all’interno, ma daresti la vita per difenderlo”.
Fiorella Cairone

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